Un incontro sui servizi dedicati alla senologia promosso da Onde donneinmovimento
Si è svolto, nei giorni scorsi, l’incontro organizzato da Onde donneinmovimento con le associazioni e i club service della città, per avviare un confronto sulla situazione dei servizi dedicati alla senologia nella provincia di Caltanissetta.
Il decreto regionale assessoriale del 4 marzo 2020, a modifica ed integrazione del precedente decreto n°49 del gennaio 2020, ha infatti soppresso l’ambulatorio di senologia presso il presidio ospedaliero Sant’Elia, con la conseguente impossibilità per le utenti di completare il primo livello di screening (al momento si può effettuare solo la mammografia) presso lo stesso nosocomio del capoluogo nisseno.
La decisione nasce dall’individuazione presso il nosocomio “Vittorio Emanuele” di Gela del Centro d’eccellenza multidisciplinare per la senologia (Breast Unit), che a va ad associarsi alle altre 14 Breast Units istituite in contemporanea in cinque province della Sicilia.
All’incontro hanno partecipato Ester Vitale, Lidia Trobia, Loredana Rosa e Maria Grazia Pignataro per Onde donneinmovimento; Aldo Amico e Alessandra Di Bartolo, per la Lilt; Paola Garofalo, per l’Airc; Ersilia Sciandra e Aurora Paternò, per l’associazione “Progetto luna”; Marcella Milia, per il Rotary club di Caltanissetta; Chiara Tornatore, per l’Inner Wheel; Anna Giannone, per il Coordinamento nisseno contro la violenza sulle donne.
Dall’incontro è emersa l’esigenza di avere al più presto un confronto con i vertici dell’Asp per fare il punto sulla situazione nella provincia di Caltanissetta dei servizi dedicati alla senologia. L’incontro è finalizzato alla conoscenza dell’attuale situazione della Breast Unit di Gela sia per il personale sia per la strumentazione, in quanto i parametri richiesti per l’attivazione e la permanenza del Servizio sono molto elevati. Inoltre si chiederà all’Asp di attivare tempestivamente le necessarie procedure affinché si possa istituire al Sant’Elia un Centro spoke di diagnostica, oncologia medica, radioterapia, riabilitazione e cure palliative a supporto ed integrazione del Centro di Gela, così come d’altronde previsto all’ art. 3 del D.A. n°49. Altra questione che sarà posta all’attenzione dell’Azienda sanitaria sarà l’imprescindibile necessità di potenziare la medicina del territorio, a partire dai Consultori familiari, per consentire a tutte le donne un primo approccio preventivo e diagnostico che non si configuri necessariamente come un approccio ospedaliero.