21 Dicembre 2024
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Incontro al Testasecca sulla Palestina: la voce di ognuno conta!

L’intervento di Lillo Fasciana, della CGIL. Al tavolo dei relatori anche Paola Montagna, che ha coordinato i lavori, e Chiara Saporito.

«Viviamo una terza guerra mondiale combattuta a pezzi» aveva dichiarato Papa Francesco già nel maggio 2023, per la presentazione delle Lettere credenziali in Vaticano. A distanza di mesi e in uno scenario mondiale sempre più cupo, questa frase è rimbalzata oggi tra le mura del Testasecca, nel corso della prima assemblea pubblica nissena per il cessate il fuoco in Palestina.

L’età media dei partecipanti è alta e le immagini offrono un pubblico proveniente in larga parte dalle fila della CGIL e delle formazioni che operano in città: Governo di Lei, ad esempio, l’ANPI e il Partito comunista dei Lavoratori. La sala registra anche la presenza di ragazzi che cercano un confronto sulla tragedia di questi giorni. Privi di un partito di riferimento, il loro atto politico è non rimanere indifferenti davanti a quella che si può definire una vera e propria rappresaglia contro persone inermi. Così tutta la sala dice stop al massacro israeliano di Gaza e condanna il gesto di Hamas che lo ha innescato.

«Non c’è danno più grande di chi non fa niente pensando che farebbe comunque troppo poco» dice il sindacalista Diego Stagno, segretario della FLC CGIL.

Il pubblico in sala

«Occorre fermare la guerra e aprire le vie di comunicazione» dice Loredana Rosa (Governo di Lei) pensando che la questione sia anche quella di far transitare gli aiuti umanitari e le persone. Questo mese, fra l’altro, Governo di Lei organizzerà un presidio per la pace a Caltanissetta, in sintonia con le iniziative portate avanti dalle donne di Palermo. Nella nostra città, si fa strada un punto di vista diverso da quello che offrono i media ufficiali. Un malessere diffuso, che serpeggia in sordina, ha trovato il suo approdo.

Quanto odio e quanto terrorismo saranno prodotti dalla situazione in atto? Quanto costa all’Italia l’industria bellica e quanto l’invio di armi? Le guerre in atto acuiranno la crisi economica? Perché ragione e diplomazia hanno lasciato il posto alla barbarie? Queste ed altre le domande poste dagli intervenuti durante i lavori. La certezza di tutti è invece una sola: non si può rimanere indifferenti.

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Un pensiero su “Incontro al Testasecca sulla Palestina: la voce di ognuno conta!

  • Cristoforo Angelo Infuso

    Si è parlato anche di come la crisi climatica sia la conseguenza di scelte folli dei governi, e che la guerra ritarderà ulteriormente un forte intervento per contrastarla.
    Sono solidale con gli attivisti di Ultima Generazione, che rischiano condanne per le loro azioni di protesta.
    Una delle ultime ad Enna, dove fanno presente come questa estate sia stata devastante per la Sicilia, l’anno più caldo e più secco, con incredibili danni.
    Ma il governo pensa alla guerra.

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