A Gela, un caso di buona sanità
Marilena Zerilli è una docente nissena di 63 anni che si è sottoposta ad un intervento per l’asportazione di un fibroadenoma mammario. L’intervento è stato eseguito dall’equipe della Breast Unit (Centro senologico d’eccellenza) che ha sede presso l’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela. La professoressa Zerilli ha molto apprezzato l’umanità e la professionalità dell’equipe guidata dal senologo chirurgo Giuseppe Di Martino e ha voluto per questo diffondere un messaggio.
«La mia vuole essere – ha dichiarato Marilena Zerilli – una testimonianza della professionalità del team multidisciplinare della Breast Unit. Prima e dopo l’intervento chirurgico ho avvertito un’umanità e un senso di responsabilità, che è ormai raro trovare tra il personale medico. Infermieri/e e operatori/trici sociosanitarie mi hanno subito fatta sentire a mio agio, mostrando una gentilezza fuori dal comune».
Unico neo in questa storia di buona sanità, sempre indicato dalla professoressa Zerilli, il fatto che la Breast Unit non abbia ancora un suo reparto per le degenze, con la conseguenza che deve farsi puntualmente ospitare dalla chirurgia generale.
Parole di apprezzamento vengono anche da Ester Vitale, portavoce dell’associazione Onde donneinmovimento che è capofila del Comitato Breast unit, composto anche da Lilt, Airc, “Progetto Luna”, Coordinamento nisseno contro la violenza sulle donne, Rotary club e Inner Wheel club di Caltanissetta.
«Non possiamo che essere soddisfatte dei risultati conseguiti dal Centro senologico d’eccellenza» ha dichiarato la Vitale. «Attendiamo ancora, però, la nascita all’interno del nosocomio nisseno di una struttura dedicata alla senologia con ambulatori e strumentazione diagnostica di primo e secondo livello. Per quanto riguarda la creazione di reparto ad hoc al Vittorio Emanuele, non possiamo non unirci al coro delle richieste già portate avanti dalle associazioni di Gela, affinché al più presto la Breast Unit possa dotarsi di un proprio reparto dove eseguire gli interventi e consentire la lunga degenza alle pazienti».