Goletta Verde approda in Sicilia: a Messina, la settima tappa della storica campagna di Legambiente
Da oggi fino al 20 luglio, giunta alla trentottesima edizione, Goletta Verde approda in Sicilia. La storica campagna estiva di Legambiente, che solca i mari in difesa delle acque e delle coste, farà la sua settima tappa a Messina, dove terrà una conferenza stampa di presentazione dei dati sulla qualità delle acque siciliane.
Intanto, ieri mattina, in attesa dell’arrivo di Goletta Verde, a Catania è stato presentato il Rapporto nazionale Spiagge 2024.
Preoccupante il dato sulle aree costiere, straordinaria risorsa ambientale sempre più minacciata da erosione, consumo di suolo ed eventi meteo estremi. Secondo l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, dall’anno 2010 al giugno 2024 è aumentato il numero degli eventi meteo estremi nei comuni costieri: 816 (+14,6% rispetto al bilancio dello scorso anno in cui erano stati 712) su un totale nazionale di 2.086 (ossia il 39,1%) avvenuti in 265 dei 643 comuni costieri (pari al 41,2%). Solo nell’ultimo anno si sono registrati 104 eventi estremi e il Mezzogiorno si rivela l’area più colpita della Penisola.
Al primo posto abbiamo la Sicilia con 170 eventi, quasi il 21% del totale nazionale degli eventi in aree costiere. Seguono Puglia (104); Calabria (82); Campania (78) e, prima regione del nord, Liguria (75).
Per quanto riguarda i comuni, al primo posto c’è Bari, con 44 eventi meteo estremi registrati; seguono Genova (36), Agrigento (32) e Palermo (27).
Degli 816 eventi meteo estremi, 295 sono allagamenti da piogge intense; 226 i danni da trombe d’aria e raffiche di vento; 83 da mareggiate; 81 danni alle infrastrutture; 47 esondazioni fluviali; 23 danni da grandinate; 21 frane da piogge intense; 19 danni da siccità prolungata; 12 legati alle temperature record in città e 9 danni al patrimonio storico.
Inoltre, secondo una recente mappatura di ISPRA, la superficie complessiva delle spiagge italiane misura appena 120 km2, meno del territorio del solo municipio di Ostia a Roma, con spiagge che hanno una profondità media di circa 35m e occupano appena il 41% delle coste (3.400 km su un totale di più di 8.300 km). Spiagge che dovranno fare i conti, infine, con una crescente erosione costiera che caratterizza le nostre coste e che necessita di un approccio integrato per mettere a sistema tutte le criticità.
Sono questi, in estrema sintesi, i dati del “Rapporto Spiagge 2024. Gli impatti di erosione ed eventi meteo estremi nelle aree costiere italiane” presentanti da Legambiente a Catania.
A fronte di questa situazione, Legambiente lancia al Governo sette proposte per il futuro delle coste italiane, prima fra tutte attuare il Piano nazionale di Adattamento ai Cambiamenti climatici, stanziando le risorse ed emanando il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti climatici. Occorre anche superare la logica dell’emergenza e degli interventi invasivi per la difesa delle coste dall’erosione e intervenire per rinaturalizzare le coste, ricostituendo le fasce dunali e le zone umide e paludose. Legambiente suggerisce anche di approvare la legge sullo stop al consumo di suolo e stabilire un quadro normativo unico da rispettare in tutta Italia per l’affidamento delle concessioni balneari (tramite bandi) per garantire libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiando nell’assegnazione la qualità dell’offerta e le scelte di sostenibilità ambientale. Ristabilire la legalità, fermare il cemento sulle spiagge e costruire, adeguare e/o mettere in regola i sistemi fognari e di depurazione e regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi completano le proposte di Legambiente.
Oggi, a Messina, presso la Marina del Nettuno, il consueto appuntamento di Legambiente entra nel vivo con la conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio di Goletta Verde delle acque siciliane.
[1] https://www.isprambiente.gov.it/it/istituto-informa/comunicati-stampa/anno-2024/linea-di-costa-in-italia-120-km2-di-superficie-complessiva-di-spiagge-oltre-due-terzi-nelle-regioni-del-sud-e-nelle-isole-maggiori