31 Gennaio 2025
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Infinita intifada, una poesia di Mara Librizzi

Mara Librizzi

Mara Librizzi è un’artista di Caltanissetta che ha collaborato per anni con Letizia Battaglia e partecipato alla primavera palermitana, il movimento culturale promosso dal sindaco Leoluca Orlando dalla fine degli anni Ottanta del Novecento all’inizio dei Novanta. Mara interpreta il mondo attraverso le immagini e le parole e nella sua attività d’artista poliedrica ha scritto anche diverse poesie, alcune delle quali hanno ottenuto riconoscimenti.

Nello scenario odierno, segnato da una tregua a Gaza e da un conflitto che si sposta in Cisgiordania, proponiamo “Infinita intifada”, poesia che Mara Librizzi ha scritto in occasione della seconda intifada esplosa nel 2000, resa attuale dalle tragedie di oggi.

Infinita intifada

 

Stellati smerigli

Di Sole

inabissano

Blu oltremare

cobalto

orchidea lunare

mi invasa l’Anima

il pensiero di Te

trabocca sensi

Requiem duro

s’accampa su GERUSALEMME

diamante insanguinato

agonia di sangue

sangue pensante

sangue dirompente

rapido

carri armati

rastrellano

stritolano

Gaza, Cisgiordania:

Betlemme

Betunia

Chalchilia

Hebron

Jenin

Gerico

Nablus

Ramallah

Tulkarem

Scansione del tempo

Lame di Luce

È la Notte del giorno

Notte oscura

Notte degli Ulivi

Tremano i polsi della terra

Memoria sovraiscindibile

Secolarizzata

Rete globale di Amore

Scende da Occidente

A Oriente

Ed io

ho un’ombra dell’anima

ma

“dov’è l’Amato del mio cuore?”

Rughe di sangue mi irrorano il viso

rughe temperate da secoli

Spoliazione di vita

Rivoli di fiori

i Tuoi occhi

da baciare

sussurrare alle Tue orecchie

grani di Rosario

tutto l’indicibile

E Tu

mi trafiggi le palpebre

Mi abbevero a quell’anfora

Rigata da secoli

acini succosi

irrigano

dolore eterno

separatezza

tra Cielo e Terra

Da molte lune

un ripetersi martellante

ossessione la ronda della notte

la domanda

sempre la stessa:

“avete visto l’Amato del mio cuore?”

il tuo Corpo da desiderio

paradosso reale

Grazia senza limiti

spartisce con l’Anima

Eternità immutabile

Dove troverò più i fiori?

Fotografie antiche

Rosso seppia

sbiadate

una foglia verde

acqua negata

Ulivi di sabbia

Che cos’è che sale

Da Oriente a Occidente?

riverbero di melodie

cullare l’Anima

Una Voce

uccelli in volata

fruscio di kaffiah

odore di passi tribali

lacerazione di memorie

inenarrabili

Ho scongiurato la Stella del mattino

Quella Stella che non conosce tramonto

“ma dov’è l’Amato del mio cuore?”

ISRAELE

PALESTINA

profughi

coloni

terrore

rappresaglie

chiusure

paura

ubriacatura che travolge

Orione e il Cane

La Stella della morte

aleggia sulla spianata

Fiato sospeso

tutte le Stelle stanno a vegliare

sulle sabbie mobili

tregua inghiottita nel tunnel

spirale omicida

il non ritorno

sperde nel tempo

perde il tempo

assediamenti

atterramenti

trattative

muri di separazione

dialogo

rancore

ritorsioni a catena

raids apaches

pietre

cronaca di pietra

e il sangue pulsa ancora

crogiolo di sedimentazioni

avventura

che straripa a fiotti purpurei

sotto la Luna

che straripa a fiotti purpurei

sotto il Sole

ISRAELE

PALESTINA

dramma unico

destino uguale

una sola placenta

storia infinita

un legame

le avvinghia

le contorce

Condividere

Convivere

Tutti ci apparteniamo

E Tu

mi arrivi

quando non arrivi

con la pioggia

e i giochi del Sole

mi porti con gli occhi la memoria del mondo

Ti accordi al mistero del mio cuore

in un sigillo,

Tu

in me

ed io

in Te trasformata

ISRAELE

PALESTINA

innestate

congiunte

avvinte

a quello scrigno

sabbia di STELLE

STELLA

Nel liquido AZZURRO

Sotto quella sabbia siamo tutti uguali

 

 

 

 

 

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