Considerazioni tardive e a margine sulla presenza di Cannibali e Re a Caltanissetta
Esistono notizie che non scadono e che si possono riproporre a distanza di giorni, una di queste è la presentazione di un libro. I volumi “Cronache ribelli” e “L’organizzazione” sono entrambi curati dalla nota pagina Facebook “Cannibali e Re”, un collettivo che nasce nel 2016 a Perugia, formato da un gruppo che proviene, però, da tante regioni ed assembla studenti di Storia, Archeologia, Antropologia. L’obiettivo del gruppo è la divulgazione storica organizzata su vicende e soggetti non presi in considerazione o dimenticati dalla narrazione ufficiale, con la consapevolezza che la storia è uno spazio fondamentale per la strutturazione di un pensiero critico. Anche il metro narrativo usato dal gruppo è diverso da quello della storia classicamente intesa ed è costituito da storie brevi e linguaggio semplice per raccontare non figure di potere o classi dirigenti ma solo vittime che si ribellano, classi subalterne e minoranze emarginate. La storia, infatti, non è una sola e non si studia soltanto come siamo stati abituati a studiarla nelle scuole. “Cannibali e Re” è infine in rotta di collisione col mondo editoriale e tiene a precisare che per la stampa dei suoi libri usa solo carta e inchiostri ecologici ed una rilegatura fatta per durare nel tempo.
La presentazione dei volumi curati da “Cannibali e Re” si è svolta anche a Caltanissetta ed è stata una bella occasione per parlare di temi rimossi pure dalla politica, in un momento in cui, nella nostra città, ci si prepara al voto per le amministrative del 28 aprile. I discorsi che ruotano intorno alla presentazione di entrambi i libri colpiscono anche in relazione a quello che è il clima in città. Uno stuolo di “santini” elettorali senza alcuno slogan politico prende d’assalto i banconi dei bar durante le fasi preparatorie di una competizione nella quale fa impressione la quasi totale assenza di una sinistra dal pensiero radicale. Ebbene, quella sinistra è tutta lì, fra il pubblico della presentazione, in un bel locale angusto della Strata ‘a Foglia. Visi vecchi e nuovi si incrociano, generazioni di uomini e donne si confrontano attraverso le domande che si susseguono nel corso del dibattito. Quel pubblico, però, sembra una pistola a salve, separato com’è dal più ampio quanto insignificante contesto politico locale, che avrebbe invece da trarre molto vantaggio dalla presenza di chi la politica l’ha sempre fatta per passione e per la costruzione di una società più giusta. Del resto anche “Cannibali e Re” ha deciso di lavorare nei social perchè, oltre ad essere un mezzo economico consente di interagire con una marea di persone. Ecco, proprio quest’interazione manca a a Caltanissetta ed in questo clima anche il romanzo “L’organizzazione” sembra dirci molto dell’approccio alla politica di una generazione che non trova spazio nè senso nelle istituzioni classicamente intese. I protagonisti che si incontrano nell’Organizzazione agiscono contro le ingiustizie attraverso un riscatto che passa unicamente dalla violenza, in un contesto in cui vi sono molti dei problemi e delle grandi questioni irrisolte di oggi. Tutte questioni rimaste ai margini dell’agenda politica ufficiale. Unica speranza, che questo clima da separati in casa finisca presto.