Le vie dei tesori portano a Caltanissetta: passeggiando tra antiche ville, palazzi e storiche realtà produttive
«L’infuso del celebre amaro Averna continua ad essere prodotto a Caltanissetta» e Titti Marchese lo sottolinea con forza, anche per sfatare le voci che dicono che lo storico amaro non avrebbe più niente a che fare con la nostra città perché di proprietà della Campari (103,75 milioni di euro corrisposti alla famiglia Averna per l’acquisto di “Fratelli Averna”, azienda produttrice dell’omonimo amaro e titolare dei marchi Braulio e Frattina).
Il gruppo Campari ha infatti deciso di mantenere a Caltanissetta il cuore dell’attività ed è stato possibile saperlo anche grazie alla XIII edizione de “Le vie dei tesori”, ovvero otto weekend alla scoperta di arte, mistero, scienza e natura, a Caltanissetta dal 13 al 29 settembre. All’interno di questo festival dedicato alla scoperta delle città, la storica azienda produttrice di amaro ha aperto le porte a visitatori e curiosi.
Dopo trentadue anni trascorsi all’Averna nel ruolo di assistente di alta direzione, Titti è rimasta in azienda come collaboratrice esterna ed è la nostra guida all’interno della fabbrica. Antichi macchinari e incantevoli luoghi di produzione prendono forma grazie alle sue parole ed al pezzo di cuore che è rimasto in via Xiboli, come del resto è stato per molti uomini e molte donne di Caltanissetta.
Certo siamo ben lontani dal 1868, anno in cui Fra Girolamo decise di rivelare la ricetta del suo amaro a Salvatore Averna, allora mercante di tessuti. Ma tutto, all’interno dello stabilimento, rimanda a quelle origini: i macchinari antichi per distillare e imbottigliare, l’odore forte del melograno e degli agrumi di Sicilia, le stanze per produrre l’infuso di una ricetta che continua a rimanere top secret nonostante i passaggi intergenerazionali e di proprietà.
Visitare lo stabilimento Averna è un’esperienza olfattiva e visiva, un vero e proprio tuffo nell’Ottocento nisseno reso in questi giorni possibile grazie alle “Vie dei tesori”, evento nato a Palermo nel 2006 ed esteso progressivamente a tutta l’isola, fino ai tredici tra capoluoghi e città d’arte del 2019. Tra i siti più visitati a Caltanissetta, villa Testasecca, e tra quelli che vale la pena visitare, oltre al museo e allo stabilimento di produzione Averna, palazzo Benintende e villa Grazia.
Beni storici e culturali come il museo Averna e lo stabilimento non devono rimanere chiusi, ma aperti al pubblico per incrementare il turismo sull’ isola e fare conoscere le bellezze e l ‘ imprenditoria della nostra bellissima Sicilia. Sono andata per visitare ed ho trovato tutto chiuso, compresa l’ Abbazia di Santo Spirito.