Buono come il pane: il fornaio Fedele che si spende per gli altri
In via Fra Giarratana c’è una panchina come tante. Una di quelle in cui si possono sedere due innamorati o le persone che vogliono solo riposarsi. Da tempo, però, quando scende la sera questa panchina diventa una dispensa, con buste piene di pane, caramelle ma anche latte e bottiglie d’acqua.
Un foglio di carta con un augurio di buona cena accompagna il gesto messo in atto dal fornaio Fedele Termine (la sua attività si trova proprio dietro la panchina) per contrastare la povertà, vero e proprio fenomeno in crescita non solo a
Caltanissetta.
Secondo il rapporto Caritas, nella nostra città esistono almeno 1200 famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà. Un dato che fa il paio con la situazione dell’intera isola, dove la popolazione invecchia o emigra in cerca di una vita migliore.
Nel nostro Paese, queste iniziative di solidarietà dal basso non sono nuove. L’attività degli empori solidali (al dicembre 2018, 178 distribuiti in 19 regioni) cerca, ad esempio, di garantire una forma avanzata di aiuto, non solo materiale ma mirato all’orientamento e all’inclusione sociale. Una situazione che dovrebbe far riflettere chi ci governa e ci amministra e che diventa ogni giorno più difficile da affrontare.
Resta bello il gesto del fornaio, che unisce la grandezza dei principi di solidarietà e di amore per il prossimo alle piccole cose della vita quotidiana. Bello ma insufficiente, una goccia nel mare, se la politica (quella con la maiuscola) non mette in campo strategie vere per promuovere maggiori opportunità di lavoro e inserimento.
C’è speranza per una città come la nostra? C’è speranza per il Sud?
Persona fantastica. Grande Fedele