Coronavirus: le riflessioni di Giuseppe Dolce
L’emergenza sanitaria ai tempi del coronavirus secondo il punto di vista di Giuseppe (Puccio)Dolce. Medico ospedaliero in pensione, da sempre attivista di sinistra, Puccio Dolce ha ricoperto diversi incarichi istituzionali, prima come consigliere comunale e provinciale, poi come assessore e vicepresidente della Provincia Regionale di Caltanissetta. Queste le sue parole a proposito dell’emergenza sanitaria in atto:
«Alcune brevi riflessioni su questa emergenza del Coronavirus vanno fatte, soprattutto per arginare il panico collettivo che si è diffuso in ampi strati della società. Le preoccupazioni vanno capite e non si deve commettere l’errore di archiviarle come “psicosi collettive”. Sono stati commessi errori iniziali esasperando sui media le informazioni (doverose!) ma esagerando in commenti di “virologi” pret-à- porter che, per fare audience, hanno prodotto danni enormi. La situazione attuale va monitorata, così come si sta facendo, con misure prudenziali e di cautela: chiusura delle scuole, sospensione delle attività sportive e culturali, divieto di assembramenti per evitare l’espandersi del contagio e delimitazione dei focolai di infezione. Sono tutte misure necessarie da rispettare, con senso civico e pensando che, se ciascuno di noi farà la propria parte, ne usciremo presto e bene.
Certamente sono stati commessi degli errori iniziali, di quelli dell’informazione si è già detto. Ma anche la polemica tra scienziati non è stata un bel sentire! Ora sembra che la lezione sia stata recepita ed il governo ha costituito una efficiente e preparata cabina di regia con un pool di esperti di notevole caratura. Una nota stonata, la corsa ad accaparrarsi consensi sfruttando un’emergenza drammatica che sta mettendo a dura prova tutti i Paesi ed il mondo intero.
In queste circostanze si fa squadra tutti insieme con le istituzioni in testa e la politica che, senza distinzione di appartenenza, difenda il bene comune! Dovremo ancora lottare e difenderci sia sul piano della difesa della salute, sia su quello economico, cercando di alleviare i danni che, purtroppo, saranno molti! Ma siamo un grande Paese e sono sicuro che ce la faremo! Un pensiero va dedicato in maniera particolare ai nostri anziani, che sono i più esposti e vulnerabili e che dobbiamo tutelare con attenzione! Fa un certo effetto vedere come, nelle case di riposo e nelle strutture protette, non si possa entrare, per proteggerli dal contagio. Mettiamo in atto tutti i sistemi che offre la tecnologia per non farli sentire soli! Poi racconteremo come abbiamo vissuto nel tempo del Coronavirus!»