Domani incontro sull’ultimo libro di Graziella Priulla
“One bilion rising 2021”: tre associazioni cittadine impegnate da anni sul fronte dei diritti e delle pari opportunità hanno collaborato per organizzare un’iniziativa contro la violenza di genere. Domani, sabato 13 febbraio, a partire dalle 17.00, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della cooperativa sociale Etnos sarà possibile seguire l’incontro con Graziella Priulla, per dialogare con lei del suo ultimo libro Violate: sessismo e cultura dello stupro. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Onde donneinmovimento insieme alla cooperativa sociale Etnos e a Galatea Onlus. All’incontro, coordinato dalla portavoce di Onde donneinmovimento Ester Vitale, prenderanno la parola Milena Avenia, Anna Giannone, Fabio Ruvolo e Lidia Trobia.
Graziella Priulla – si legge in un comunicato inviato da Maria Grazia Pignataro – è docente universitaria di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi. Scrittrice e saggista, la professoressa Priulla vanta parecchie pubblicazioni sui linguaggi comunicativi della pubblicità e della politica, con un occhio di riguardo ai temi degli stereotipi, dei pregiudizi di genere e del sessismo.
«Quello che si deve fare con urgenza» – dice la Priulla nel corso di un’intervista – «è puntare sul dissenso sistematico, di tutte le forme di violenza di cui il femminicidio è la punta dell’iceberg, senza sconti e tentativi di giustificazione. Bisogna smontare la cultura dello stupro (cultura e stupro sono due termini soltanto in apparenza antitetici), che ha alle spalle tre millenni di “educazione” di genere con risultati che sono sotto gli occhi di tutti/e. Le famiglie e la scuola hanno un ruolo fondamentale nell’educazione degli e delle adolescenti, perché sono loro che devono dare un significato a tutto quello che viene proposto, specialmente dalla rete. Non dimentichiamoci, infatti, che accanto alle violenze reali esistono le violenze “virtuali” (cyberviolenze), di cui le giovani adolescenti stanno pagando il prezzo più alto».
Fondamentale diventa quindi, per le donne, sedere in condizioni paritarie al tavolo della politica per prendere parte alle decisioni che riguardano il futuro sociale, economico e culturale del Paese.