21 Dicembre 2024
L'opinione

Elezioni comunali a Caltanissetta: Governare è possibile, farlo insieme necessario. Un pensiero di Loredana Rosa

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Loredana Rosa (Governo di Lei) a proposito delle imminenti elezioni amministrative:

Loredana Rosa
Come è noto la legge per l’elezione del Sindaco “con suffragio popolare” è stata emanata in Sicilia il 26 agosto 1992 dal 46° Governo della XI legislatura, presidente Giuseppe Campione (DC), assessore Enti Locali Massimo Grillo (DC); a completezza dell’informazione aggiungo che si trattò del primo governo al quale parteciparono due assessori del neonato Partito Democratico della Sinistra, Francesco Aiello assessore Agricoltura e Foreste e Gianni Parisi assessore Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca.
In quella occasione la Sicilia batté sul tempo il governo nazionale che, presidente Silvio Berlusconi, emanò la legge per l’elezione diretta del Sindaco solo nel marzo del 1993.
Determinare il tempo in cui queste norme sono state pensate e prodotte ci può aiutare a capire perché adesso siamo dove siamo.
La legge regionale, approvata ad agosto dell’anno delle stragi, era già stata pensata dai politici “di razza” nella frenetica speranza di salvarsi dall’incenerimento dei grandi partiti di massa; a fare il resto furono la tragicità degli eventi e la drammatica urgenza di fare qualcosa che testimoniasse la capacità della politica, e soprattutto dei politici, di essere in grado di governare il cambiamento ormai inarrestabile.
Naturalmente la malattia della nostra democrazia ha radici più profonde ed estese ma, in quei momenti così oscuri, avere fornito come unica soluzione il porre alla base della governabilità la stabilità e avere offerto a cittadini e cittadine l’illusione di essere loro in quanto elettori i veri detentori del governo, ha fatto sì che si aprisse un varco attraverso il quale sono passate molte delle riforme istituzionali e costituzionali che ci hanno portato dove siamo.
È tempo di tornare alle elezioni amministrative di Caltanissetta.
Non vi è dubbio che il Sindaco Gambino abbia ricevuto da elettori ed elettrici un numero di voti sufficienti a garantire una maggioranza solida alla sua amministrazione e che questo gli abbia assicurato la “stabilità”, ma la “governabilità”? quella, gli elettori e le elettrici non sono riusciti/e a garantirsela, sia perché in corso d’opera la maggioranza ha perso dei pezzi, sia perché quella stessa maggioranza, quando ancora era tale, non è riuscita ad esercitare la sua parte di governo sostenendo la giunta con le sue competenze, capacità e creatività, sia perché questa amministrazione “dell’uno vale uno“ non ha dato valore né “all’uno” né ai molti e alle molte che vivono in questa Città.
Il problema da affrontare non è solo quello del personale politico e più in generale dei gruppi dirigenti, occorre ripensare “il sistema”.
Va da sé che qui ed ora non possiamo cambiare le leggi elettorali, possiamo però farle vivere in un modo che esalti le cose migliori, poche, e diminuisca le cose peggiori, molte.
Il Sindaco o la Sindaca di una città può decidere di operare usando il pronome “IO” o il pronome “NOI”, è ovvio che non si tratta di una questione di linguaggio bensì di una questione politica. IO è l’uomo o la donna solo/a al comando, NOI indica il collettivo, significa condividere pesi e responsabilità, utilizzare più risorse, promuovere capacità, fare emergere il meglio; in questo la funzione del/della leader trova principalmente il suo contenuto e il suo scopo, in questo essere NOI per primә.
Trovare una persona che assuma il ruolo di Sindacә è certamente importantissimo, perché le responsabilità e i poteri conferiti sono molteplici e gravosi, ma se vuole essere leader deve esserlo tra e con moltә; perciò non fermiamoci a Sindacә costruiamo un assetto in grado di “governare” e di dare “stabilità” non a Sindacә, assessorә, consiglierә comunali, ma alla Città, in modo che possa trovare le risorse per incamminarsi verso un futuro di possibilità e rinascita.

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