Il Comune istituisca la Consulta della Laicità. Le proposte di Loredana Rosa
Con una nota inviata al sindaco, al presidente del Consiglio comunale, all’assessora Natale e alla stampa, Loredana Rosa, già coordinatrice della Consulta comunale femminile, dice la sua in merito al Regolamento sulla Partecipazione civica e alle correzioni che vi si dovrebbero apportare. Il 13 ottobre, su questo Regolamento approvato dal Consiglio comunale l’8 luglio 2020, si è svolto un incontro promosso dal M.O.V.I. e da ben 34 associazioni per dialogare con l’amministrazione comunale. L’incontro ha registrato numerosi interventi critici e si è concluso con la disponibilità dell’assessora Marcella Natale a valutare le istanze delle associazioni che il presidente del M.O.V.I. le farà pervenire. Le revisioni proposte da Loredana Rosa intendono favorire la trasparenza degli atti amministrativi e una corretta comunicazione e rilevano alcune carenze formali e sostanziali. Tra le principali segnalazioni, «l’assenza del linguaggio di genere in tutto il documento (tranne qualche “refuso” dimenticato dalla furia distruttiva delle consigliere e dei consiglieri che lo hanno emendato prima di approvarlo)». Una questione già dibattuta nei giorni scorsi, accompagnata da altre correzioni, troppe per essere affrontate contemporaneamente.
Tra le scadenze più importanti in nota, Loredana Rosa invita l’amministrazione e il consiglio comunale ad inserire tra le consulte di nuova istituzione la Consulta della Laicità. <Già nel documento redatto da ex Coordinatrici e Coordinatori e consegnato alla Giunta in data 18 novembre 2019 si chiedeva che venisse istituita la Consulta della Laicità con le seguenti motivazioni:
La Consulta della laicità diviene indispensabile in una società sempre più multietnica e multiculturale in cui la laicità delle istituzioni è l’unica garanzia per una convivenza civile e armoniosa, rispettosa e accogliente; la Consulta per la laicità esercita la sua funzione promuovendo l’indipendenza e l’autonomia delle scelte e degli atti amministrativi dalle confessioni religiose e dai cascami ideologici.
La Consulta della laicità si è resa indispensabile alla luce di un evento che ha segnato un grande passo indietro nella convivenza civile della città di Caltanissetta allorquando la Giunta ha accolto la richiesta della sezione locale del Centro di Aiuto alla Vita di dedicare uno spazio del cimitero, con annesso monumento, al “bambino non nato”.
Il tentativo di contrabbandare questa decisione come un omaggio ai bambini che eventi patologici “spontanei” portano alla mancata nascita, non solo non è convincente, ma mostra il subdolo tentativo di attaccare la legge 194 e l’autodeterminazione delle donne sull’interruzione volontaria della gravidanza>.
Ben lontano dall’essere un dibattito concluso, quello sulla partecipazione civica è un argomento destinato a far parlare ancora a lungo, anche in rapporto alle istanze che le associazioni presenteranno all’amministrazione e ad eventuali proposte per migliorare il rapporto tra cittadini e istituzioni.