21 Dicembre 2024
L'opinione

Lettera di Onde donneinmovimento al Presidente della Repubblica sul caso Roccella

(Logo tratto dal web)

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dall’associazione Onde donneinmovimento al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per manifestare la propria solidarietà agli studenti e alle studentesse che hanno contestato la Ministra Roccella durante lo svolgimento degli Stati Generali della natalità. La lettera è firmata da Ester Vitale, portavoce dell’associazione Onde che da anni si batte per le pari opportunità nella nostra provincia:

Stimato Presidente,

più volte abbiamo apprezzato i Suoi interventi puntuali ed equilibrati e sempre rivolti a garantire il rispetto della nostra Costituzione. Grande è stata dunque la sorpresa nel sentire le Sue parole di solidarietà alla Ministra Roccella per le contestazioni subite da alcune studentesse e alcuni studenti durante gli Stati Generali della natalità, contestazioni definite “censura” dalla Ministra e dalla Presidente del Consiglio

Non sfugge certo a Lei, Presidente, che il termine censura sottende la capacità da parte di chi detiene il potere di esaminare, controllare e decidere la pubblicazione o la diffusione di notizie, scritti, informazioni, idee e altre espressioni del pensiero.

La contestazione sia pure veemente, di un gruppo di giovani che nessun potere detiene se non la propria cultura e la propria capacità di critica non può in alcun modo essere assimilato alla censura. Non può e non deve, per il pericolo insito nella conseguenza di tale assimilazione, cioè eliminare le voci che dissentono. Le classi erano state invitate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che con una circolare inviata a tutte le scuole chiedeva la loro «partecipazione attiva» non un ossequio acritico al Governo.

Lei, Presidente, ha sottolineato che “voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”. Vale appena il caso di notare che l’art. 21 della nostra Costituzione è posto proprio a tutela di quanti, come i ragazzi e le ragazze in questione, vogliono esprimere il proprio dissenso nei confronti di chi governa e detiene il potere; non già a tutela di questi ultimi che proprio per il ruolo che ricoprono hanno sedi, mezzi e occasioni per renderle note.

Ed infatti, nel caso specifico, la Ministra Roccella ma con lei tutto il Governo ha introdotto un emendamento al decreto PNRR sul quale è stata posta la fiducia disattendendo non solo un confronto con le associazioni e con la cittadinanza ma bypassando anche il Parlamento.

Dunque, caro Presidente, ci dispiace ma la nostra solidarietà va a quei giovani e a quelle giovani che per difendere le proprie idee e i propri destini hanno osato contestare una Ministra della Repubblica. Dei giganti questi e queste giovani! Soprattutto in confronto ad una Ministra che forse per la vergogna delle sue azioni, forse per la poca credibilità dei suoi argomenti ha preferito andarsene per recitare la parte della vittima sulle pagine dei giornali e sui social media.

Presidente, i giovani e le giovani hanno poca fiducia nella politica mentre ne ripongono tanta nella Sua persona, La preghiamo: non li deluda, non ci deluda.

Cordiali saluti

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