Lo stile e la grazia di Nicola Caracciolo. Il ricordo di Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia
E’ morto ieri Nicola Caracciolo, giornalista, ambientalista, corrispondente per La Stampa dagli Stati Uniti e autore di inchieste televisive di rilievo per la RAI. Riceviamo e pubblichiamo il ricordo di Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia:
«In questo strano, inquieto aprile del 2020 ci ha lasciati Nicola Caracciolo. Giornalista signorile, corrispondente dagli Stati Uniti per La Stampa e autore, negli anni Ottanta, di importanti inchieste televisive per la RAI sulla seconda guerra mondiale e il dopoguerra, e sulla Shoah degli ebrei italiani. Nato a Firenze il 19 maggio 1931, era fratello di Marella Caracciolo Agnelli e di Carlo, editore di Repubblica alla sua fondazione nel 1976. Il padre, Filippo Caracciolo, è stato presidente nazionale di Italia Nostra dal 1963 al 1965.
Colto, elegante, liberal, Nicola Caracciolo era un ambientalista appassionato. Lucido. È stato un protagonista nella battaglia contro il nucleare. Molto attento alle questioni urbanistiche. Egli si è speso moltissimo per la tutela dell’ambiente naturale, del paesaggio, e contro la realizzazione dell’autostrada Tirrenica in Maremma, dove era di casa, tanto da essere chiamato “il principe di Capalbio”. Nella cittadina toscana aveva guidato il Premio Internazionale Capalbio Piazza Magenta e la Sezione Maremma Tuscia di Italia Nostra. Era stato anche presidente di Italia Nostra Toscana, vicepresidente nazionale e direttore responsabile del periodico “Italia Nostra”. Infine presidente onorario di Italia Nostra.
Con Nicola Caracciolo ci davamo del “tu”: egli mi chiedeva sempre un parere, un commento, un articolo quando preparava un numero del mensile di cui era responsabile. E aveva un grande rispetto per ciò che pensavo, per ciò che scrivevo. Se doveva modificare qualcosa, in un testo, mi telefonava e ci teneva che concordassimo. Sempre. Egli era davvero un signore d’altri tempi. Un autentico democratico. Questa Italia, troppo spesso ottusa e inesorabilmente involgarita, corrotta, non gli piaceva. Ma sempre egli esprimeva il suo dissenso, la sua insofferenza con uno stile e una grazia che mai dimenticherò».