21 Dicembre 2024
Il fatto

Scorie nucleari a Butera: la posizione del PD nisseno

Foto tratta da internet

Una levata di scudi quasi unanime, quella che si è registrata a Caltanissetta e provincia nei confronti dell’ipotesi di individuare, nel territorio di Butera, una delle quattro aree della Sicilia ritenute idonee a diventare deposito nucleare nazionale. Ricordiamo che le regioni scelte a tal fine sono sette: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. La Tavola generale allegata alla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla Localizzazione del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi (CNAPI) riporta anche i comuni indicati. Per la Sicilia, si tratta di Trapani, Calatafimi-Segesta, Butera, Castellana Sicula e Petralia Sottana. Il sito designato tra Castellana e Petralia sarebbe, in realtà, situato tra Resuttano, Marianopoli e Villalba (FONTE: “La Sicilia”). Alla base di queste scelte, la selezione operata dalla Sogin, azienda costituita nel 2001 e incaricata di seguire la procedura per la costituzione del sito nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari.

Il grande timore nutrito dai nisseni: che Butera, terra in cui prosperano aziende vitivinicole e agricole diventi una “pattumiera” nucleare e che le produzioni agricole della zona vengano quindi penalizzate. La possibilità: migliaia di lavoratori ingaggiati per realizzare il deposito, grande opera e infrastruttura. Possibilità comunque accompagnata da un interrogativo: è ancora possibile e giusto che si baratti il lavoro con la salute e l’ambiente, com’è già accaduto nella nostra provincia?

La grande questione: le scorie nucleari prodotte devono, in qualche modo e da qualche parte, essere smaltite e ogni paese europeo deve avere un deposito per farlo. Un deposito nucleare è necessario, anche per la nostra sicurezza e si tratta quindi di una questione complessa che va affrontata considerando tutti gli aspetti.

Ad ogni modo, i “no” arrivano da ogni parte: stamane si è svolto un sit-in di protesta in una delle zone indicate come idonea ad ospitare il deposito e una riunione dei sindaci della provincia deciderà il da farsi per scongiurare le scelte della Sogin. Di seguito, pubblichiamo il comunicato stampa sottoscritto dai segretari di circolo dell’Unione provinciale del PD di Caltanissetta in merito alla questione:

«Butera è un Comune con uno straordinario patrimonio paesaggistico ed insieme a Riesi si trova al centro di un territorio contrassegnato dalla presenza di importanti realtà produttive nel settore dell’agricoltura di qualità.

Si tratta di caratteristiche socio-ambientali assolutamente incompatibili con la sua individuazione quale potenziale sito destinato allo stoccaggio di rifiuti radioattivi.

Questa prospettiva non può che vedere la netta contrarietà del Partito democratico della provincia di Caltanissetta, che non esiterà a schierarsi al fianco delle amministrazioni locali e delle associazioni di cittadinanza impegnate nella tutela del nostro territorio.

Nessuno intende negare che il nostro Paese abbia bisogno di un sito destinato allo stoccaggio di scorie di bassa e media intensità, come occorre un deposito europeo per i rifiuti ad alta attività.

É altrettanto evidente, però, che quel deposito non può essere collocato nel territorio di Butera, un’area che sta provando a costruire una prospettiva di sviluppo proprio grazie alle sue importantissime risorse naturali.

L’intero centro-Sicilia, del resto, potrà tornare a crescere solo valorizzando la qualità ambientale che lo caratterizza, la varietà della sua produzione agricola e la ricchezza del suo patrimonio storico-culturale.  Al contrario, immaginare di trasformare questo territorio in un luogo di smaltimento di amianto o di scorie radioattive significa condannarlo ancora una volta all’arretratezza ed all’abbandono.

Il Partito Democratico di Caltanissetta lavorerà affinché ciò non avvenga, partendo proprio dalla fase di confronto e partecipazione che dovrà essere promossa dopo la pubblicazione della CNAPI.

Ci impegneremo in tutte le sedi per garantire la trasparenza della consultazione e la chiarezza dei criteri di valutazione che saranno adottati, ma ci batteremo soprattutto per far valere le ragioni del nostro territorio.

Lo faremo insieme a tante e tanti, senza pregiudizi ma senza tentennamenti».

 

 

 

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