Un “curtiglio” internazionale: tutti a tavola, dalla Sicilia all’Iraq
È sabato sera e fuori c’è un grado. La città è avvolta dal freddo e dall’oscurità, “o culleggiu”, quasi deserto. Eppure la baguetteria di Cinzia Milazzo diventa un posto caldo, accogliente in tutti i sensi. Al Curtiglio, termine che in dialetto nisseno indica il vociare, il pettegolezzo da cortile, c’è infatti un pezzo di mondo a tavola.
Cinzia e un gruppo di ragazzi iracheni si scambiano pietanze tipiche dei rispettivi Paesi e il cibo diventa, ancora una volta, simbolo di inclusione sociale e dialogo. Al centro della tavola c’è un grande piatto pieno di “quzi”, pietanza a base di riso, curcuma, piselli, uva passa e patate. Accanto, le intramontabili lasagne, dall’origine contesa tra Napoli e Bologna ma dalle mille varianti per ogni regione.
Fra i ragazzi, c’è chi vive al CARA di Pian del Lago e chi invece ha casa in affitto.
Per una volta non si parla dei ritardi legati all’ottenimento del permesso di soggiorno ma si mangia in allegria, tutti insieme, lasciandosi alle spalle i problemi e creando un clima di amicizia. Il cibo serve anche a questo, no?
Nel “cuore” della città lo hanno capito già da tempo.