UNA PESSIMA REGIA: L’uomo dei pozzi ha parlato. Intervento a firma del consigliere PD Carlo Vagginelli
Riceviamo e pubblichiamo integralmente l’intervento del consigliere comunale PD Carlo Vagginelli, a proposito della crisi idrica:
«Sulle pagine nissene de La Sicilia di oggi è finalmente possibile leggere un’intervista dell’Ingegnere Salvo Cocina, dirigente della protezione civile e coordinatore della cabina di regia regionale chiamata a fronteggiare la crisi idrica.
Dopo mesi di silenzio e di inconcludenze ci saremmo aspettati impegni concreti ed indicazioni precise sugli investimenti della Regione per il potenziamento degli invasi ed il rifacimento della rete idrica, invece abbiamo ritrovato le stesse parole d’ordine di sempre: scavate pozzi e sperate nella pioggia.
Peccato, però, che senza migliorare la capacità di accumulo degli invasi la pioggia servirà a ben poco.
E peccato, soprattutto, che i pozzi siano stati cercati per tutta l’estate, con risultati non sufficienti.
Nel territorio nisseno, dei quattro pozzi utilizzabili individuati solo due sono stati effettivamente messi in funzione, assicurando un approvvigionamento di circa 50 litri al secondo; quest’acqua viene però suddivisa tra Caltanissetta ed Enna, impattando in misura minima sul nostro territorio.
Delle due l’una quindi: o l’Ing. Cocina è a conoscenza della presenza di ulteriori pozzi che non sono stati acquisiti e messi a disposizione della comunità nissena – ed in questo caso vi sarebbe una grave responsabilità degli amministratori locali – o si sta tentando ancora una volta di gettare fumo sugli occhi delle persone.
Sul punto sarebbe quindi opportuno un chiarimento.
Ma ci sono anche altri due passaggi dell’intervista che meritano attenzione.
Nel primo il coordinatore della cabina di regia regionale afferma che a Caltanissetta la rete idrica sarebbe stata realizzata male e ciò causerebbe gli scompensi, i problemi di pressione e le rotture che in questi mesi si sono verificate, ragion per cui – aggiunge Cocina – sarebbero state acquistate alcune pompe di sollevamento.
Si tratta di una proposta che come opposizione consiliare abbiamo avanzato sin dai primi giorni di agosto, bene quindi. Ma è necessario fare alcune domande.
Dove sono queste pompe? Perché non sono state ancora installate? E ancora, se la rete idrica nissena è strutturata male chi avrebbe dovuto provvedere tempestivamente per migliorarla? Quali azioni risarcitorie si stanno valutando nei confronti dei responsabili?
Anche su questi temi sarebbe importante ed utile fare chiarezza.
Vado all’ultimo passaggio che mi preme sottolineare.
Nel corso dell’intervista l’Ing. Cocina ha dichiarato che la distribuzione d’acqua sarà ulteriormente razionata, con turni di 7/8 giorni. Considerato che ci sono persone che non ricevono acqua da mesi verrebbe da dire poco male, ma il nodo della questione è un altro.
Non più tardi di martedì, infatti, il Sindaco di Caltanissetta ha pubblicato un video in cui affermava che, dopo colloqui svolti presso il tavolo della Prefettura, avrebbe ricevuto garanzie di una turnazione certa a sei giorni.
Lunedì, invece, l’On. Mancuso ha dichiarato alla stampa che Sicilacque avrebbe addirittura raddoppiato la fornitura.
Chi ha ragione? Perché si continuano a dare informazioni imprecise e contraddittorie?
Io penso che sulla crisi idrica si stia giocando una partita sporca.
Il Governo regionale e quello nazionale hanno lasciato il nostro territorio da solo dinnanzi ad una situazione enormemente difficile e continuano a creare un clima di incertezza e precarietà.
Si parla di pozzi senza dire nulla sul rifacimento della rete idrica, si parla di piogge ma non si fa nulla per aumentare la capacità di accumulo degli invasi, si parla di problemi strutturali senza agire per cambiare la governance che su quei problemi sarebbe dovuta intervenire. Si parla di turnazioni cambiando versione ogni due giorni.
Dopo le inondazioni avvenute in Emilia Romagna la Presidente Meloni lasciò un vertice del G20 per recarsi immediatamente nei luoghi colpiti dall’evento. Sulla crisi idrica della Sicilia, invece, non ha pronunciato una parola.
Non poteva essere altrimenti, del resto, visto che nemmeno il Presidente a Schifani ha saputo e voluto affrontare realmente questa crisi.
Di fronte a situazione così drammatica occorre trarre le estreme conseguenze
Domani si terrà un Consiglio comunale alla presenza di tutti gli attori interessati dalla questione.
Contestualmente si svolgerà un’importante manifestazione organizzata dal Comitato cittadino per l’acqua, alla quale penso sia importante e giusto partecipare.
Se anche domani non arriveranno risposte adeguate si disponga con la chiusura degli uffici pubblici per problemi di igiene, si fermi la città e, soprattutto, si vada a Palermo per consegnare al Presidente Schifani le chiavi di Palazzo del Carmine e la fascia tricolore.
Che sia lui ad amministrare la città, se ne è in grado».
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