Venerdì un nuovo appuntamento del Presidio donne per la pace
Il nuovo appuntamento del Presidio donne per la pace di Caltanissetta si terrà venerdì 24 gennaio 2025 dalle 16.30 alle 17.30, ancora una volta in Piazza Garibaldi. Riceviamo e pubblichiamo per intero il comunicato stampa firmato da Loredana Rosa:
«È l’anno 2025, le luci ormai spente, gli addobbi riposti, le attese deluse, volgiamo lo sguardo verso un futuro che si annuncia tragicamente uguale, nel dolore delle morti e delle devastazioni, al tempo vissuto in questi infiniti anni di guerra. I Presidi donne per la pace di Palermo e Caltanissetta porteranno, ancora una volta, in piazza la loro istanza di pace venerdì 24 gennaio. Il 19 gennaio è iniziato il cessate il fuoco per l’accordo tra Hamas e Israele, non è la fine della guerra ma è la “possibilità” che dalla tregua, dal rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi, dall’arrivo agli assediati palestinesi degli aiuti umanitari, inizi un cammino di risoluzione del conflitto, di riparazione dei torti, di speranza di futuro e di civiltà. Vogliamo crederci ma non possiamo non tremare alle parole pronunciate da Lucio Caracciolo: “Non ci credo finché non lo vedo e anche quando lo vedo tendo a non crederci”. La terra brucia, incendiata dai fuochi accesi dagli uomini che governano il mondo in spregio delle vite, della salute e delle sofferenze delle persone; le specie viventi soffocano mentre la terra inaridisce e le macerie la ricoprono con la loro coltre infame. La paura, generata da insicurezze e disperazione, sollecitata da false narrazioni, alimentata dalla relazione amico-nemico, percorre furiosa il mondo e trova risposta solo nella repressione e nel controllo sociale antidemocratico. Governi sempre più oscurantisti, oppressivi delle libertà e dei diritti delle persone, chiudono i confini, alzano muri, ordinano protezione a misteriose “identità collettive” inventate per escludere mentre blaterano di integrazione e propongono modelli ai quali conformarsi se non si vuole essere emarginati ed esclusi. Questo tempo che viviamo, proprio perché tragico, ci impone l’obbligo di testimoniare contro le guerre, per una pace che sia non solo assenza di guerra ma sia colma di solidarietà, rispetto delle persone e dei loro diritti, che declini l’uguaglianza chiedendo e offrendo “da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”».