Ventisei voti e non ventisei progetti: Loredana Rosa sulla Giornata della partecipazione del Comune
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota di Loredana Rosa, già coordinatrice della Consulta comunale femminile:
«Martedì 7 scorso l’Amministrazione di Caltanissetta ha celebrato la Giornata della partecipazione. Qualunque iniziativa che si proponga di sostenere la democrazia partecipativa come contrappeso alla democrazia rappresentativa è non solo auspicabile ma necessaria. Tale “contrappeso” infatti non è un fardello bensì una “spalla” che aiuta a sostenere il peso di responsabilità che grava sulle decisioni degli amministratori.
Quanto detto mi impone, in quanto cittadina attiva, di esprimere il mio disagio per tale evento; date per certe le buone intenzioni (di cui è noto sono lastricate le vie dell’inferno), non ci si può esimere dall’esaminare i risultati.
Non ero presente alle iniziative nelle scuole e spero siano andate bene (anche se illustrare il Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze “agli studenti” potrebbe fare immaginare che le “studentesse” siano state invitate ad uscire dalle classi, anche considerato che il Consiglio Comunale ha “cassato” ragazze dal CAPO IV del Regolamento); ero invece presente all’incontro presso la Biblioteca e questo certamente non è andato bene sia per le scarse presenze sia per i contenuti delle relazioni.
Non che i relatori e le relatrici (debbo ammettere di essermi persa metà della relazione di Ivo Cigna e tutta la conclusione della consigliera Mancuso dato che alle 19:15 il freddo mi ha costretta ad abbandonare) non fossero colte e faconde, ma non hanno parlato del Regolamento sulla partecipazione civica, dei suoi contenuti, delle opportunità che offre, dei suoi limiti, in una parola mancavano “le politiche” che questa amministrazione mette in campo per dare concretezza e strumenti alla democrazia partecipata.
Forse “avrei lasciato correre” se il giorno seguente sul quotidiano LA SICILIA non avessi letto l’articolo a firma Luigi Scivoli dal titolo “Presentate 26 proposte progettuali”. L’articolo parla di 26 progetti presentati per le aree destinatarie dei fondi del Bilancio partecipativo commettendo un colossale errore, infatti non dei progetti si tratta ma dei voti che sono stati espressi dalla cittadinanza per individuare le due aree tematiche per le quali presentare i progetti da sottoporre nuovamente al voto pubblico.
Di quale Bilancio partecipativo stiamo parlando? Ricordo perfettamente gli alti lai che corsero per la Città negli anni della Giunta Ruvolo per l’esiguità dei votanti, ma in quei casi si trattava di centinaia di voti e non di 26, eppure si gridò all’incapacità di comunicare e di coinvolgere; allora mi rammaricai anch’io, ma oggi chiedo di annullare una votazione che non può in nessun caso essere considerata idonea allo scopo per cui è stata fatta».